L'Ospedale pediatrico di Bor oggi: un esempio di integrazione politica-religiosa e sociale

Sabato, 6 ottobre 2018, presso la Sala Congressi della Fondazione Poliambulanza di Brescia dalle ore 9.00 alle ore 17.00 si è tenuto il convegno dal titolo “L’ospedale pediatrico di Bor oggi: un esempio di integrazione politico-religiosa e sociale”, nel corso del quale medici, periti tecnici e collaboratori di Fondazione Poliambulanza si sono riuniti assieme a volontari, benefattori e dirigenti della Clinica di Bor di Bissau con esponenti politici e religiosi della Guinea Bissau, in Africa Occidentale.



Alberto Luis Quematcha, Direttore Generale dell’Ospedale di Bor a Bissau, ha esposto la sua relazione dal titolo “Problemi e soluzioni nell’ospedale di Bor”, descrivendo inizialmente la situazione economica dell’ospedale di Bor; si rilevano miglioramenti nei conti economico-finanziari dell’ospedale, anche se non si è raggiunta una vera e propria stabilità economica.
La gestione dell’Ospedale, ha spiegato il dr. Quematcha, è ben sostenuta dal rapporto tra Stato, Diocesi di Bissau, le Onlus e la popolazione guineana; sebbene ci sia una forte interazione tra queste istituzioni, l’Ospedale spesso incontra ostacoli politici, insufficienti fondi su cui contare e impossibilità degli assistiti a pagare per le prestazioni medico-ospedaliere. Il Governo della Guinea Bissau dovrebbe aiutare molto di più e in modo più incisivo.




Il Dr. Dionisio Cumbà, Direttore della Chirurgia dell’ospedale di Bor,  con l’ausilio di foto della sua attività ospedaliera, ha elencato tutti i tipi di interventi chirurgici realizzati negli anni, e ha evidenziato come il numero di ricoveri dei bambini sia cresciuto


Questo significa che c’è sempre bisogno di un sostegno economico-operativo da parte delle organizzazioni non profit, soprattutto quelle italiane (con volontari da Brescia, Padova, Rho, Vigevano, Milano, Ferrara, Foggia, Catanzaro) e poi anche da Germania, Spagna e Portogallo.





La dr.ssa Namir Tavares, assistente della Dr.ssa Maria Inacia Cò Mendes, Ministro della Salute Pubblica e della Famiglia della Guinea Bissau ha affermato che il Ministero della Salute Pubblica riconosce l’ospedale di Bor come uno dei migliori nello Stato e si impegnerà a dare maggiori sussidi nei prossimi anni. 



Padre Zamberletti, parlando anche a nome di Dom Josè Camnatè Na Bissign, Vescovo di Bissau e Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’ospedale di Bor, ha  dichiarato il suo più vivo compiacimento per le attività svolte in collaborazione, in particolare, con le Onlus di Brescia, Rho e Vigevano che forniscono un indispensabile sostegno per la parte tecnico-amministrativa e medica. La Diocesi di Bissau ha sempre dialogato con le Onlus italiane e riconosce l’efficacia di questi rapporti, finalizzati a risolvere rapidamente i tanti problemi quotidiani dell’ospedale.




I rappresentanti delle Onlus di Brescia (dr. Prandini), Milano (Matteo e Isabella per il PIME), Rho (Gabriella con Progetto Anna) e Vigevano (Deanna con Vigevano Prabis Onlus) sono intervenuti per illustrare il loro impegno nel sostenere l’ospedale di Bor: ci sono progetti in corso e per il futuro che coinvolgono la Farmacia e la formazione chirurgica, soprattutto pediatrica; si cercherà di dare continuità alla Clinica Mobile, di estendere i servizi della Radiologia anche agli esterni, di implementare le consulenze esterne e il laboratorio.



Molto gradita la presenza del Console della Guinea Bissau in Italia, dott.Bruno Morlacchi.



La tavola rotonda, animata  dal professore Gamba, dalla dott.ssa Tognon, dalla dott.ssa Avogaro, dal dr. Morandi, dal dr. Cumbà e dal dr. Prandini. ha delineato le conclusioni della giornata, evidenziando l’urgente necessità di inserire pediatri nell’Ospedale e di acquistare un efficiente macchinario per l’ossigeno, soprattutto adesso che la mini terapia intensiva va realizzandosi. In futuro saranno sicuramente indispensabili altri anestesisti e chirurghi stabilmente in loco. Accanto a queste esigenze e incrementando la formazione medica, sarà necessario valorizzare alcune figure ospedaliere, come le infermiere guineane che purtroppo non hanno una remunerazione sufficiente a consentire loro di lavorare a tempo pieno presso l’ospedale pediatrico di Bor.


La tavola rotonda si è conclusa con i saluti e i complimenti agli ospiti della Guinea Bissau e con un grande augurio per le prossime sfide che attendono tutti coloro che, in Italia e in Africa, hanno a cuore il buon funzionamento dell’ospedale pediatrico di Bor



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