Carissimi amici
siamo tornati dopo la nostra missione in Guinea Bissau. Anche quest’anno il nostro lavoro è stato molto faticoso ed estenuante, ma gli occhi dei nostri piccoli pazienti ci hanno fatto superare qualsiasi sofferenza pur di dare loro la possibilità di stare bene.
La prima settimana abbiamo
dovuto veramente fare i salti mortali per riuscire a fare interventi
impegnativi, come era da programma, a causa della rottura di un compressore che
non permetteva l’anestesia generale con intubazione. Grazie alla bravura del
gruppo anestesiologico e all’adattabilità dei chirurghi siamo riusciti comunque
a fare il programma preventivato. Poi per fortuna un altro ospedale ha
imprestato un compressore e siamo riusciti ad operare .
Purtroppo non è possibile “curare” tutti i
piccoli che arrivano alla clinica Bor anche dopo giorni e giorni di
cammino per la mancanza di tempo e a volte anche di risorse…e questa è la
nostra frustrazione più grande, purtroppo ancora senza soluzione
Il dover “scegliere” chi può
beneficiare della nostra equipe, chi invece no, ci mette a dura prova……una
mamma è andata via sconsolata perchè aveva individuato nel dott. Dionisio e in
noi l’unica ancora di salvezza per il proprio bambino affetto da un’enorme
massa tumorale al fegato e con importante difficoltà respiratoria
…il suo sguardo atterrito ci angoscia ancora …….E’ la prima volta in tante
missioni che vediamo una mamma africana piangere !
Per
fortuna gli smaglianti sorrisi di mamme e bimbi operati con successo alleviano
il nostro immenso senso di “impotenza”.
Ci piace segnalare che l’equipe chirurgica e anestesiologica è cresciuta e
continua a crescere con grande
soddisfazione per noi; sicuramente per gli interventi più impegnativi hanno e
avranno ancora bisogno di aiuti per parecchio tempo…e noi ci siamo e ci saremo
anche grazie a tutti voi !!!
Ci sembra che anche se
faticosamente stia iniziando una certa collaborazione con altri ospedali della
città con gli inevitabili vantaggi per tutti. Nell’ospedale pubblico
recentemente esiste una collaborazione con “Medicine sens Frontier” che
permette la gestione un po’ più intensiva ”all’africana” dei casi più
difficili di neonati e bambini.
Piergiorgio Gamba
Costanza Tognon
Costanza Tognon
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